La valutazione neuropsicologica o esame neuro-cognitivo e’ un processo diagnostico volto alla valutazione qualitativa e quantitativa del funzionamento cognitivo.
Prevede un colloquio preliminare, per la raccolta delle informazioni cliniche di rilievo, e consiste nella somministrazione di alcune prove cognitive (o test psicometrici).
Tali prove richiedono, per esempio, la ripetizione di numeri, lettere, brevi racconti, posizioni spaziali, la copia, la denominazione, la descrizione di figure, la produzione di liste di parole, l’esecuzione di gesti e movimenti dietro richiesta verbale o scritta.
Misura delle prestazioni
Le prove sono strutturate con difficoltà crescente in modo da misurare le prestazioni in termini di punteggio che viene poi confrontato con il punteggio medio di un ampio gruppo di riferimento con uguale età e scolarità, per stabilire se la prestazione in una prova specifica risulta nella norma o alterata.
L’osservazione delle prestazioni e degli errori permette di evidenziare gli eventuali ambiti cognitivi che necessitano di un’indagine più approfondita.
La durata della valutazione può variare tra un’ora e mezzo/due circa (o più a seconda delle necessità di approfondimento), sulla base delle caratteristiche della persona, quali la capacità di sostenere l’attenzione, la velocità psico-motoria, l’affaticamento.
Profilo cognitivo
Al termine della valutazione è possibile tracciare il profilo neuropsicologico (o cognitivo), evidenziando gli eventuali processi danneggiati e quelli integri.
L’esito della valutazione può eventualmente incoraggiare alla ricerca di ulteriori approfondimenti diagnostici.
Mentre quando la diagnosi è già nota, l’evidenza di questi processi può aiutare a spiegare alcuni comportamenti altrimenti incomprensibili e fonte di disagio, permettendo di gestirli in modo più consapevole.
Sulla base del profilo neuropsicologico è possibile programmare l’applicazione di interventi riabilitativi e assistenziali mirati, volti al recupero e/o alla compensazione della funzione alterata.